Descrizione Progetto
INDICAZIONI STRADALI
Seguire la SA-RC e prendere l’uscita Lagonegro Sud. Dal Midi Hotel si svolta a sinistra seguendo la strada che conduce a Rivello. Per ovviare a problemi vi indichiamo le coordinate di ingresso e di uscita della forra (cliccare sul link sottostante e vi si aprirà direttamente google maps).
Ingresso: Contrada Vignale
Uscita: Strada Provinciale Lagonegrese Superiore
Lasciata l’auto al lato della strada, seguiamo l’evidente sentiero che ci conduce, con una ripida discesa, sull’argine del torrente. Arrivati, insieme a mio fratello e all’inseparabile amico Alberto Nonni, ci accingiamo a infilarci le mute e a prepararci per questa avventura mozzafiato. Questa esperienza segna il “battesimo” in forra per mio fratello Vincenzo. In questa occasione ci fa compagnia un mio carissimo amico, Pasquale Larocca, una persona molto competente in ambito montano, nonché Tecnico di soccorso in Forra e Tecnico Elisoccorso all’interno del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Pasquale, oltre a tutte le sue competenze tecniche, è anche un bravissimo maestro di sci e istruttore di mountain bike. Vi invitiamo a visitare il suo sito www.pollinoadventure.it e di affidarvi a lui per trascorrere una giornata di puro divertimento immersi a 360° nella natura.
Ma torniamo alla nostra escursione. Effettuata la vestizione, subito in acqua e iniziamo a camminare in questo bellissimo ambiente incontaminato. Dopo poco incontriamo una piccola pozza d’acqua dove la sua profondità varia in base alla portata del torrente. Qui, visto il caldo, decidiamo di bagnarci completamente e goderci questa frescura che ci regala la natura. Riprendiamo il percorso e poco dopo siamo dinnanzi alla prima breve verticale; allestiamo la calata e subito giù. Qui, per i più temerari, valutando attentamente le condizioni della pozza (azione sempre consigliata per la possibile presenza di tronchi o rocce non visibili dall’alto) è possibile tuffarsi.
Proseguiamo la bellissima escursione nel canyon, tra marmitte e toboga divertenti, giungendo così a un secondo salto meno alto del precedente e decidiamo, dopo aver valutato attentamente, di tuffarci nella pozza sottostante. Sensazione unica accompagnata da un picco di adrenalina. Seguiamo il torrente e dopo poco siamo dinnanzi ad un’altra verticale interrotta più o meno nella sua metà da una vasca più piccola. Stendiamo la corda passandola opportunamente nell’ancoraggio e siamo pronti a partire per questo nuovo attimo di adrenalina. Ora siamo carichi per affrontare il tratto finale. Infatti si segue il fiume e l’ambiente circostante si apre per un attimo per poi richiudersi più avanti. Di fronte a noi ora il salto finale: una cascata di 17 metri. Per allestire la calata abbiamo due possibilità: si può sfruttare la sosta di destra idrografica su catena, oppure la sosta di sinistra allestita su un grande albero (sempre con catena). Le linee di calata sono state pensate principalmente per due motivazioni diverse: la linea su catena (dx idrografica) è utilizzabile in tutte le discese in condizioni “normali” di scorrimento idrico.
La linea su albero è stata pensata per agevolare la calata in caso di scorrimento idrico sostenuto, che potrebbe esporre il torrentista ad un elevato rischio nel caso in cui si dovesse trovare sotto il getto diretto della cascata.
Stendiamo un corrimano e arriviamo alla sosta, da dove Alberto scendendo si appresta a stendere la linea di calata opportunamente regolata a filo d’acqua. Subito dopo tocca a mio fratello Vincenzo e per lui è la prima calata importante che affronta in questo nuovo ambiente. Subito prende confidenza con il discensore e sguizza giù come un pesce.
Affrontato questo salto, la nostra escursione si può considerare terminata. Infatti si segue ancora un po’ il torrente fino a quando, sulla sinistra, si intravede una traccia di sentiero che ci riporta in circa 10’ sulla strada dove abbiamo lasciato una delle due auto.
CONSIDERAZIONI
Questa nuova forra in Basilicata è davvero molto suggestiva e divertente. Il periodo migliore per percorrerla sarebbe in primavera dove vi è una portata d’acqua maggiore e il divertimento è sicuramente maggiore.
Il salto più alto è di 17 metri, consigliamo pertanto di avere con sé almeno una corda da 45/50 metri che consenta di allestire anche l’eventuale corrimano. Le soste sono state tutte recentemente attrezzate a regola d’arte con anelli resinati e catene.
L’attività del canyoning è molto attraente e consente l’accesso a questi ambienti altrimenti proibitivi e nascosti agli occhi della maggior parte delle persone comuni, ma teniamo a precisare che non è mai da sottovalutare. Come tutte le attività in ambiente montano infatti, richiede una buona preparazione fisica ed un’ottima preparazione tecnica. Consigliamo pertanto di affrontare la forra con attrezzatura adeguata ed affrontare il percorso senza improvvisazioni.
Per chi volesse divertirsi in sicurezza può contattarci per avere info più dettagliate a riguardo.