Descrizione Progetto
INDICAZIONI STRADALI
Raggiungere l’abitato di Santa Caterina Valfurva in provincia di Sondrio. Giunti al paese seguire le indicazioni per Rifugio Forni. Il rifugio è raggiungibile direttamente in auto a partire dalla primavera, una volta liberata la strada dalla neve. Consigliamo, appena imboccata la strada in direzione del rifugio, di pagare il biglietto (3 euro tutta la giornata) riguardante il posteggio auto in modo da non incorrere in sanzioni. Prestare attenzione durante la salita in auto in quanto la strada, in alcuni punti, risulta essere un tantino stretta. Giunti in prossimità del rifugio parcheggiare nell’apposito parcheggio.
In questa meravigliosa vacanza insieme alla mia ragazza Antonella, dopo la veloce visita in Valcamonica, decidiamo di spostarci a Bormio per ammirare le bellezze paesaggistiche e gastronomiche della Valtellina. Troviamo interessante la “visita”, su consiglio di persone del posto, al ghiacciaio dei forni. Così da Bormio in circa 30’/40’ raggiungiamo il bellissimo e accogliente Rifugio Forni. Appena scendiamo dall’auto i nostri occhi vengono interamente colpiti dalla vastità di quel ghiacciaio che ormai soffre perennemente i cambiamenti climatici.
Iniziamo il nostro percorso seguendo l’evidente sentiero (n. 530) e soprattutto seguendo la segnaletica verso il Rifugio Branca. Passiamo per poche centinaia di metri all’interno di un boschetto e subito dopo la visuale si riapre interamente a 360° con alle nostre spalle il Monte Sobretta (3275 mt). Qui il sentiero è abbastanza pianeggiante. Si passa al di sopra di un diga seguendo il sentiero e ad un bivio proseguire diritto seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Branca. Qui a destra e a sinistra siamo circondati da rocce e prati dove, in base al periodo, possiamo avere la fortuna di ammirare alla fioritura della flora e soprattutto avere la fortuna di vedere e ascoltare le marmotte (ce ne sono davvero tante). Proseguiamo il nostro trekking superando un bellissimo ponticello di legno. Adesso la pendenza aumenta, ma distraendoci osservando le meraviglie della natura, non si pensa alla stanchezza e si continua a camminare.
Troviamo una panchina dove poterci sedere un attimo per rifocillarci e, avendo un binocolo (che noi consigliamo di portare), è possibile osservare sulle montagne circostanti camosci e stambecchi. Proseguiamo sempre sul tracciato e sempre con una notevole pendenza, sino a oltrepassare una serie di tornanti. Il ghiacciaio è ormai prossimo, siamo davvero vicini. Continuiamo la nostra escursione, ora il sentiero diventa quasi pianeggiante, sino a giungere dinnanzi all’ultimo tratto ripido. Superato quest’ultimo ci troviamo davanti alla nostra destinazione: il Rifugio Branca.
Paesaggio mozzafiato che ci ripaga delle nostre fatiche. Antonella resta sbalordita, non aveva mai visto da così vicino un ghiacciaio e sembra che la stanchezza che aveva accusato fino a poco prima, a causa della sua poca frequentazione della montagna, fosse scomparsa del tutto.
Dal rifugio Branca continuano e partono infinite escursioni, come il bellissimo giro ad anello (che riporta al Rifugio Forni) del sentiero glaciologico alto e basso.
Incuriositi dal laghetto e dalla vasta prateria sotto il rifugio decidiamo di andare a vedere da ancora più vicino il ghiacciaio. Così, superato il rifugio, seguiamo l’evidente sentiero passando sotto una bellissima cascata e in circa 10’ siamo proprio ai piedi del ghiacciaio.
Ci godiamo per un po’ a pieno il paesaggio e l’aria salubre della montagna fino a quando decidiamo di ritornare al Rifugio Forni, percorrendo lo stesso sentiero fatto in salita. In circa 45’ rientriamo al punto di partenza.
Giunti al rifugio non possiamo fare a meno di degustare le prelibatezze locali così ci sediamo e gustiamo un delizioso tagliere di salumi e formaggi e successivamente un bel piatto di pizzoccheri.
Per terminare nel miglior modo possibile la giornata, una delle sorprese più belle che ci potesse capitare.
Dalla porta del rifugio vediamo sbucare un grandissimo e inarrestabile alpinista italiano: MARCO CONFORTOLA, appena rientrato dalla sua ultima conquista in Nepal, il Dhaulagiri.
L’emozione è tanta e così corro subito da lui per una foto e un autografo.
La giornata non poteva finire meglio di così!
CONSIDERAZIONI
L’itinerario sopra descritto non presenta nessuna difficoltà tecnica eccetto un breve tratto su una modesta pendenza. Il sentiero è ben segnalato ed evidente. E’ un’escursione che possono affrontare tranquillamente tutti, anche con famiglie.
Il paesaggio è mozzafiato! La natura selvaggia in questi luoghi ci riserva sempre sorprese e ci lascia stupiti dinnanzi alla sua bellezza e maestosità.