Descrizione Progetto
INDICAZIONI STRADALI
Per arrivare a Spinoso, da SALERNO (146 Km.) percorrere l’Autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria),dir.SUD, prendere l’uscita Atena Lucana e poi percorrere S.S.598 (Fondovalle d’Agri) uscita Diga del Pertusillo. Da TARANTO (139 Km.) S.S.106 Jonica, uscire al Bivio di Policoro e percorrere S.S.598 (Fondovalle d’Agri),uscita Diga del Pertusillo.
A 650 mt sul livello del mare, nel cuore del Parco Nazionale Appennino Lucano Val D’Agri – Lagonegrese, si erge questo piccolo borgo di 1500 abitanti sotto le pendici del Monte Raparo (1764 mt) e circondato dal maestose lago di pietra del Pertusillo.
Per raggiungere il Monte Raparo, bisogna arrivare a Spinoso e seguire le indicazioni che portano su in montagna. Si raccomanda particolare prudenza lungo questa strada, soprattutto lungo l’ultimo tratto costituito da una decina di tornanti molto stretti e con scarsa visibilità. Con l’auto si arriva su un grande spiazzale in prossimità di un ex rifugio forestale abbandonato, usato come bivacco. Già da qui si può ammirare l’incantevole paesaggio. Si ammira l’intero lago e tutta la Valle dell’Agri.
Dal rifugio comunale -1300 metri- si segue la larga strada sterrata che si immette nell’ombra dell’immenso faggeto. Seguendo il percorso, dopo circa 1km, si può trovare un approvvigionamento d’acqua, sopra il quale è possibile ammirare il restante tronco del faggio di don Francesco, secolare faggio caduto a causa di un fulmine. Il prezioso tronco è molto caro agli spinosesi poiché agli inizi del ‘900 fu scoperto dallo storico parroco spinosese Don Francesco De Stefano (1880 – 1942), il quale si accorse che era il faggio più maestoso della zona sopra il rifugio forestale. Dopo la breve sosta si riprende il cammino seguendo sempre la strada. Percorrendo poche centinaia di metri si esce dal faggeto e ci si affaccia su uno scenario suggestivo in località Acqua la Spina: un’immensa prateria, habitat ideale delle violette che nel periodo primaverile danno quella nota di colore tipica delle nostre zone. Da questa vallata si può ammirare il massiccio di Monte Alpi (1990 m. ca) e il massiccio di Monte Sirino – Papa (2005 m ca.). Qui si può respirare aria pulita ed è facile ritrovare il giusto rapporto con una natura, che generosamente offre i suoi frutti migliori: funghi, tartufi, fragoline e more. Dopo aver ammirato il paesaggio, si continua a salire verso la vetta seguendo sempre la strada sterrata. Trascorsi circa 45 minuti di cammino, si abbandona il comodo sentiero per affrontare l’ultimo tratto dell’escursione. Si prosegue su una strada coperta da pietrisco; percorrendola si arriva in un’immensa distesa denominata “A Mandra”, in cui in estate è possibile trovare centinaia di mucche di razza podolica e cavalli selvaggi al pascolo. Senza mai abbandonare la strada sterrata si arriva alla vetta del monte Raparo -1764 m-. Il balcone panoramico è qualcosa di meraviglioso agli occhi: lo spettatore ha davanti a sé il magnifico panorama della verde Val D’agri e per i pochi fortunati, nelle giornate dove c’è poca foschia e poche nuvole, si riesce ad intravedere anche il golfo di Taranto. Dopo un breve ristoro si riscende dalla cima ripercorrendo la stessa strada che riporta al rifugio.
Per gli amanti di itinerari alternativi, dalla vetta si può percorrere la stradina che porta nella vallata dov’è situata una casetta, vecchio bivacco per i pastori e un abbeveratoio per animali. Da lì inoltrandosi nel bosco seguendo il “letto” di un fiume secco (lasciando la casetta sulla nostra sinistra) si ridiscende per qualche centinaio di metri. Camminando, sulla sinistra, si può notare un’evidente traccia di sentiero la quale si percorre interamente passando all’interno di un meraviglioso faggeto sino ad uscire in prossimità della strada coperta da pietrisco percorsa in salita. Da qui seguendo il medesimo sentiero fatto in salita, si ridiscende al rifugio punto di partenza dell’itinerario.
ATTENZIONE: Questo tratto di percorso appena descritto è privo di segnaletica.
CONSIDERAZIONI
Il sentiero è alla portata di tutti ed è molto semplice, non presenta particolari pendenze. Adatto da affrontare in tutti i periodi dell’anno. Da ricordare, però, che nei periodi invernali e in presenza di neve è consigliabile affrontare il sentiero con le ciaspole ed è necessario avere le catene a bordo e montarle all’occorrenza, anche se a volte risulta difficile arrivare con l’auto sino al rifugio.
Il sentiero sopra descritto, eccetto la variante di discesa, è stato appositamente segnalato nell’estate del 2015 con bolli rosso-bianco e segnaletica verticale.
Il posto è spettacolare e regala paesaggi ed emozioni indescrivibili. Consigliato a tutti.
Si ricorda inoltre che non è presente nessun tipo di segnaletica né all’inizio del sentiero, né lungo tutto il percorso. Si consiglia di non lasciare mai la “stradina sterrata” soprattutto se non si ha una buona conoscenza dell’orientamento.
Per qualsiasi info, contattateci. E’ il nostro paese nativo e saremmo ben lieti di accogliervi e di farvi da guide turistiche per ammirare il fascino del nostro territorio. Non solo si può andare alla scoperta delle bellezze del monte Raparo e del lago Pertusillo, ma vi consigliamo anche di visitare il centro storico del paese, ricco di portali scolpiti in pietra e di palazzi nobiliari molto antichi. Spinoso è un paese, la cui storia sicuramente vi conquisterà.