Descrizione Progetto

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Punti d’appoggio
Castelmezzano – Pietrapertosa
Traccia gps
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Vetta
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Zona geografica
Dolomiti Lucane

INDICAZIONI STRADALI

Per arrivare a Pietrapertosa e/o Castelmezzano seguire le seguenti indicazioni:

Da Potenza:
percorrere la SS 407 Basentana fino all’uscita Albano per Castelmezzano, oppure proseguire fino a Pietrapertosa.
Da Melfi:
seguire la SS 93 fino alla SS 407 Basentana, quindi andare in direzione Metaponto per 7 Km fino all’uscita Albano per Castelmezzano, oppure proseguire fino all’uscita Pietrapertosa.
Da Napoli:
Autostrada A3 SA-RC fino allo svincolo di Sicignano, quindi seguire il Raccordo Autostradale Potenza-Sicignano fino a Potenza. Una volta arrivati a Potenza continuare sulla SS 407 Basentana fino all’uscita Albano per Castelmezzano oppure proseguire fino all’uscita Pietrapertosa.
Da Bari:
seguire le indicazioni per Matera e quindi la SS7 fino all’imbocco della SS 407 Basentana. Andare in direzione Potenza fino all’uscita Pietrapertosa, oppure proseguire fino all’uscita Albano per Castelmezzano.

Una volta giunti a Castelmezzano, seguire le indicazioni per il cimitero, parcheggiare lì l’auto e prendere il sentiero delle Sette Pietre. Un sentiero prettamente in discesa, reso molto suggestivo dalle varie “coreografie” create. Il percorso delle sette pietre  è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.Il percorso trae ispirazione dai racconti tramandati oralmente tra generazioni e dall’immaginario collettivo, su cui si fonda il testo “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino.
Dopo circa 15 minuti di cammino, si arriva in una valle, dov’è posta una struttura alle cui spalle vi è un bivio che divide l’inizio di due Ferrate: Ferrata Marcirosa (a destra) e Ferrata Salemm (a sinistra).

Una volta giunti a Castelmezzano, seguire le indicazioni per il cimitero, parcheggiare lì l’auto e prendere il sentiero delle Sette Pietre. Un sentiero prettamente in discesa, reso molto suggestivo dalle varie “coreografie” create. Il percorso delle sette pietre  è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano. Il percorso trae ispirazione dai racconti tramandati oralmente tra generazioni e dall’immaginario collettivo, su cui si fonda il testo “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino.
Dopo circa 15 minuti di cammino, si arriva in una valle, dov’è posta una struttura alle cui spalle vi è un bivio che divide l’inizio di due Ferrate: Ferrata Marcirosa (a destra) e Ferrata Salemm (a sinistra).

Noi abbiamo effettuato il percorso che porta verso la ferrata Marcirosa, che in seguito alla nuova costruzione del ponte tibetano conduce anche all’attacco della ferrata Salemm. Da qui a pochi minuti di cammino, salendo per un boschetto e costeggiando un fiume (sempre in sicurezza attraverso una catena), si arriva al vero attacco della ferrata. Si sale verso un canale sicuro grazie alla presenza di numerose staffe che facilitano la progressione. Al termine di questo primo tratto si giunge su un’area panoramica, ci si sgancia dalla ferrata per riprendere il percorso a poche decine di metri, costeggiando il bosco su roccia che si presenta abbastanza liscia e sgretolosa. Si giunge così al primo tratto verticale. Un tratto di poche decine di metri reso facile dalla presenza di alcune staffe metalliche. Al termine di questo tratto ci troviamo su un sasso incastrato fra le due rocce. Si prosegue su un delicato traverso che ci condurrà su un simpatico ponte tibetano di circa 10 mt. Al termine del ponte tibetano troviamo nuovamente un tratto verticale che ci conduce su un canalino erboso, dove in cima troviamo nuovamente un’area panoramica con un’apposita panchina utile per rilassarsi dinnanzi ad un paesaggio unico e suggestivo. Pochi metri di ferrata e ci ritroviamo su un sentiero che ci condurrà alla seconda parte della ferrata. Qui incontriamo nuovamente un tratto verticale facilitato dalla presenza di staffe metalliche e al termine iniziamo a percorrere un lungo traverso, anch’esso facilitato dalla presenza di poggiapiedi, staffe metalliche per piedi e mani. Questo lungo traverso termina percorrendo un secondo ponte tibetano, al termine del quale, continuando per poche decine di metri la ferrata, si giunge nuovamente su un sentiero, dove scendendo verso destra troviamo una via di fuga. Noi proseguiamo verso sinistra, passiamo in un piccolo canalino incastrato fra rocce per ritrovarci dinnanzi ad un nuovo tratto della ferrata. Il tratto di ferrata si presenta abbastanza verticale alternato dalla presenza di semplici traversi, facilitati sempre dalla presenza di staffe metalliche. Alla fine del tratto verticale ci troviamo ad affrontare un delicato traverso leggermente esposto, dove bisogna prestare attenzione. Terminato questo passaggio, seguiamo sempre il sentiero (verso sinistra) che ci condurrà alla parte finale della ferrata. Questo tratto è caratterizzato dalla presenza di un tratto verticale e termina nuovamente con un traverso. Successivamente percorriamo la ferrata in discesa sino a percorrere un tratto molto più verticale (sempre in discesa), facilitato dalla presenza di staffe (PRESTARE ATTENZIONE). Proseguiamo ora la ferrata su un canalino in discesa per giungere alla fine della ferrata. Si risale ora un ultimo sentiero ben visibile e si arriva in cima al paese di Pietrapertosa, dov’è presente anche la struttura del volo dell’angelo.
Si ridiscende al paese dall’apposita strada asfaltata sino a incontrare, sulla destra, le indicazioni del sentiero delle Sette Pietre il quale va percorso interamente per ritornare al punto di partenza della nostra escursione.

CONSIDERAZIONI

La ferrata non presenta grosse difficoltà tecniche eccetto su qualche traverso dove bisogna prestare più attenzione. E’ adatta a tutti coloro che vogliono provare nuove emozioni. Inoltre lì sul posto è possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare in sicurezza la ferrata. Si raccomanda di non affrontare la ferrata nelle ore calde dei mesi estivi in quanto la maggior parte del percorso è interamente esposto al sole. Consigliamo di informarsi in merito all’apertura della ferrata in quanto, in alcuni mesi dell’anno, risulta essere chiusa a causa della nidificazione di alcuni volatili.
La bellezza di questa ferrata è sicuramente il paesaggio. Stupendi scorci delle “Dolomiti Lucane” si possono ammirare durante tutto il percorso.
Per coloro che vogliono provare qualche ebrezza in più e un po’ di adrenalina, è possibile effettuare anche il volo dell’angelo, passando da un paese all’altro imbragati su di un cavo di acciaio e viaggiando ad una velocità di circa 120 Km/h. E’ davvero  qualcosa di straordinario. In alcuni punti della ferrata è possibile guardare e udire le urla delle persone che praticano il volo e che fanno venir voglia di vivere quei minuti di adrenalina.