Descrizione Progetto
Punti d’appoggio |
---|
Bivacco Comolli – Rifugio Brioschi |
Traccia gps |
---|
download |
Vetta |
---|
Grigna (2410 mt) |
Zona geografica |
---|
Alpi Orobie |
INDICAZIONI STRADALI
Da Milano seguire le indicazioni per Lecco e prendere l’uscita per la Valsassina. Giungere alla rotonda di Ballabio e seguire per Pasturo (LC). Giungendo da Milano, prima del meraviglioso ristorante di prodotti tipici ALVA svoltare a sinistra e percorrere la strada sterrata con indicazioni camping Grigna e Rifugio Brioschi. Percorrere con cautela la stradina sino a giungere in prossimità della chiesetta del Sacro Cuore, dove, senza creare intralcio agli altri veicoli, si parcheggia. E’ subito ben visibile l’inizio del sentiero.
Alleggeriti gli zaini, preso l’occorrente e soprattutto con tanta voglia di camminare, imbocchiamo il sentiero. Camminando si passa subito accanto ad alcune aziende agricole di tutto rispetto e dopo circa una mezz’ora giungiamo dinanzi ad un meraviglioso agriturismo immerso nel verde. Si continua lungo il sentiero con tratti a volte cementati e abbastanza ripidi sino a giungere ad un bivio dove continuiamo diritti. Dopo pochi minuti altro bivio e questa volta proseguiamo a destra seguendo le indicazioni per Pialèral.
Il sentiero segue un tracciato a zig zag all’interno del bosco e qui si inizia a sentire la notevole pendenza… non vi avvilite, siete solo all’inizio. Continuando a camminare nel bosco per circa una quarantina di minuti abbondanti, si nota che il bosco inizia a diradarsi; si passa accanto ad una vecchia struttura in pietra e in pochi minuti si scollina giungendo ai Pianèral. La fatica fatta finora viene ripagata dal bellissimo paesaggio che ci circonda; a sinistra possiamo ammirare un versante della Grignetta, dinanzi a noi il Grignone e sulla nostra destra un bellissimo lago ghiacciato con la valle alle spalle.
Oltre al paesaggio ci sorprendono questi bellissimi ruderi che ci sono. Siamo immersi in un incantato borgo di montagna e insieme a mio fratello navighiamo con la fantasia immaginando di vivere in una di queste abitazioni. Dopo la pausa e le varie immaginazioni fatte, riprendiamo il cammino, seguendo le indicazioni (bolli rossi) e passando su un tratto di sentiero cementato.
La pendenza si fa subito sentire, ma con tanta voglia e determinazione continuiamo la salita scollinando nuovamente dopo un piccolo tratto nel bosco e giungendo su un lungo pendio innevato. Ora è ben visibile il Bivacco Comolli che sembra così vicino da essere già lì… Ahimè non è così! Bisogna seguire il sentiero (segnalato con apposite paline metalliche che nel periodo di innevamento ci indicano il percorso da affrontare in sicurezza) per circa 40/45 minuti su un pendio abbastanza ripido. Camminando camminando, il bivacco si ingrandisce sempre di più fino a quando, con un buon lavoro di gambe e soprattutto tanto fiato, si giunge a destinazione. Subito ci sediamo a riprendere fiato e a goderci il paesaggio mozzafiato che ci circonda.
Dopo esserci rifocillati con thè caldo e barrette energetiche, calziamo i ramponi e proseguiamo la nostra escursione. A sinistra del rifugio vi è la traccia del sentiero. Siamo dinanzi al “muro del pianto”, la parte più dura di tutta l’escursione. Un immenso pendio con una gradazione che va dai 30° ai 35°. Sulla sinistra si intravede la nostra meta: il rifugio Brioschi. Con animo e cuore riprendiamo a camminare su questo tratto molto ripido.
Anche qui vi è la presenza di paline metalliche che ci indicano la direzione del sentiero senza farci avvicinare alle pericolose cornici di neve che si formano con le abbondanti nevicate nella stagione invernale. Man mano che si sale si scopre perché questo tratto viene nominato “muro del pianto”: la forte pendenza fa da padrone. Con ritmo blando continuiamo la salita, guardando sempre in alto la nostra meta. Dopo circa un’ora usciamo sulla sommità di questo pendio, dove immaginavamo terminata l’escursione. Invece ancora c’è da camminare… Il rifugio resta sulla nostra sinistra. Dopo lo sforzo appena fatto madre natura ci regala uno spettacolo surreale. Ma non è tempo di fermarsi ancora a godere del tutto il paesaggio. Così riprendiamo il nostro cammino percorrendo per circa 20-30 minuti una bellissima cresta che ci condurrà al rifugio. Qui troviamo sempre le paline metalliche e delle catene fisse che ci facilitano la progressione e non ci permettono di avvicinarci ai bordi delle cornici che sono ben visibili. Ultimi metri ed eccoci arrivati alla tanto attesa croce di vetta. Ora finalmente possiamo goderci a pieno il magnifico paesaggio circondato a 360° da meravigliose montagne innevate. In basso a valle possiamo ammirare il lago di Como e il lago di Lecco, la meravigliosa Grignetta e…. lascio spazio alla vostra immaginazione. Addirittura, in giornate senza foschia, riusciamo ad osservare tutta la Pianura Padana, il massiccio del Monte Rosa, l’affilata punta del Cervino e tanto altro. Non vogliamo continuare con la descrizione altrimenti potremmo rovinarvi la sorpresa di questa vista spettacolare.
Ci soffermiamo a mangiare qualcosa al rifugio continuando a rilassarci sempre godendo della pace e tranquillità che solo in montagna riusciamo a trovare. Al rifugio incontriamo anche il signor Ghezzi, un signore di circa 75 anni che ad oggi ha percorso questa salita più di 4600 volte!
Terminata la pausa, decidiamo di ridiscendere percorrendo il medesimo percorso fatto in salita. Come variante si potrebbe scendere anche dalla via estiva (scendendo in direzione della Grignetta) che si ricongiunge poi al bivacco Comolli (ATTENZIONE: da valutare attentamente il manto nevoso e la quantità di neve in quanto la zona è soggetta a valanghe).
CONSIDERAZIONI
Che dire, escursione stupenda con un paesaggio unico nel suo genere. Difficolta?? La classificherei come un’escursione EEA non tanto per le difficoltà tecniche, che non risultano eccessive eccetto qualche tratto in cresta, ma per il notevole dislivello. Sconsigliamo l’escursione a chi non ha una discreta preparazione fisica in quanto la notevole pendenza che si incontra in alcuni punti (soprattutto sul muro del pianto) potrebbe mettere in difficoltà.
Ovviamente stiamo parlando di un’escursione invernale quindi è d’obbligo avere e usare i ramponi, piccozze e anche gli utilissimi bastoncini da trekking che ci alleviano per quel poco la stanchezza. In base alle condizione della neve, consigliamo di indossare i ramponi già dai Pianèral (se vi sono le giuste condizioni) oppure dal bivacco Comolli per affrontare l’ultimo tratto. Indossare i ramponi anche nella discesa.
Non voglio continuare a descrivere il percorso, potreste annoiarvi! Spero vi abbia incuriosito il nostro racconto al punto da prendere il giusto equipaggiamento, la voglia e andare a fare questo meraviglioso itinerario!