Descrizione Progetto
INDICAZIONI STRADALI
Impostate il vostro navigatore per Mese (SO) piccolo borgo posto in Valchiavenna a pochi chilometri dalla città di Chiavenna. Giunti in paese seguire le indicazioni per il campo sportivo dove troverete un ampio parcheggio per lasciare la vostra auto.
Ora seguite le indicazioni per la ferrata (circa 15’/20’ di cammino) su sentiero ripido in un enorme castagneto molto suggestivo nel periodo autunnale, con la natura che è sempre molto generosa e ci offre i suoi frutti di stagione. Arriverete così all’attacco della ferrata, posta su un terrazzino abbastanza comodo dove imbragarsi.
Anche la ferrata Gianni Succetti, come la ferrata Pietro Biasini, è di recente costruzione, i lavori sono stati ultimati alla fine del 2015.
Giunti in prossimità dell’attacco ci imbraghiamo e siamo subito pronti per affrontare questa nuova avventura. L’itinerario parte subito con un traverso verso sinistra ben attrezzato, al termine del quale vi è un tratto verticale abbastanza esposto ma ben attrezzato con numerose staffe.
Di nuovo traverso a sinistra e ulteriore tratto verticale, che ci fa guadagnare quota aprendoci la vista sulla valle. Durante la salita troviamo traccia di qualche vecchia sosta d’arrampicata. La roccia è compatta e molto bella. La progressione, qualora non ci fossero le staffe, sarebbe da fare tutta in aderenza.
Al termine del tratto verticale seguiamo il cavo d’acciaio su una sorta di piccola cresta in diagonale a riprendere un ulteriore tratto verticale. La vista si apre sempre di più. Affrontiamo ora questo nuovo tratto verticale sempre ben attrezzato (forse anche troppo) godendoci anche il paesaggio alle nostre spalle e sotto i nostri piedi. Traversiamo a sinistra sempre in massima esposizione e riprendiamo a salire in verticale. Qui la roccia è davvero particolare, ondulata come una serie di scivoli. Si progredisce in modo abbastanza facile fino ad un nuovo traverso verso sinistra su una comoda cengia rocciosa sempre abbastanza esposta. Ulteriore tratto verticale sempre con numerose staffe. All’uscita ci troviamo su un’ampia cengia dove, già dal basso, notavamo delle scritte. Qui, vista l’ampia cengia molto comoda, ci soffermiamo per una breve pausa a rilassarci completamente ammirando il bellissimo paesaggio che ci circonda. Siamo immersi completamente nella natura e questo ci fa sentire liberi da ogni pensiero e ci godiamo a pieno il momento e la bellissima giornata. E’ giunto il momento di proseguire! Traversiamo verso destra e riprendiamo nuovamente un tratto verticale, dove alla fine, ahimè, ci accorgiamo che la ferrata è terminata. Siamo un po’ sorpresi ma nello stesso tempo contenti e soddisfatti. Una bella panchina ci guarda e ci invita a sedere, sembra fatta apposta per noi! Così accettiamo l’invito e dopo esserci seduti, perdendoci con lo sguardo nel “quadro” che ci offre la natura, ci gustiamo il nostro snack.
Per la discesa seguiamo la traccia di sentiero che sale nel bosco fino ad un incrocio dove svoltiamo a sinistra in discesa. Percorriamo con dovuta attenzione soprattutto se umido o bagnato il sentiero ben segnalato fino a quando ci troviamo nei pressi dei resti di un vecchio casolare di pietra. Qui svoltiamo a destra, passando all’interno del casolare (la segnaletica può trarvi in inganno e farvi proseguire dritto portandovi fuori traccia) e proseguiamo sulla traccia di sentiero. Giungiamo così nuovamente ad un bivio, dove svoltiamo a sinistra in direzione del centro abitato. Il sentiero è ora meno ripido e con una comoda scalinata in pietra. Troviamo lungo questo tratto delle nicchie con la raffigurazione di varie stazioni della via crucis. Proseguiamo ora sull’asfalto passando all’intero del centro abitato e in circa 30’/40’ siamo di ritorno al parcheggio del campo sportivo, punto di partenza della nostra escursione.
CONSIDERAZIONI
La ferrata Succetti, come la “sorella” Pietro Biasini, è di recente costruzione ed è stata realizzata con la tecnica del cavo teso dall’inizio alla fine. E’ stata dedicata alla memoria di Gianni Succetti panettiere di Mese conosciuto in tutta la valle, oltre che per la propria attività imprenditoriale, per l’impegno nella sezione di Chiavenna del Club Alpino Italiano (C.A.I.).
La ferrata in oggetto, come si evince dalla relazione, ha uno sviluppo principalmente verticale e, a facilitare la progressione, sono le numerose, forse anche troppe, staffe metalliche. È una ferrata molto paesaggistica. Non presenta grosse difficoltà tecniche e potrebbe essere consigliata come una ferrata propedeutica a chi si avvicina a questo meraviglioso mondo e a chi si cimenta nella progressione con corda. E’ da segnalare però la presenza di vari traversi, brevi e ben attrezzati, che se affrontati con roccia bagnata o umida potrebbero essere insidiosi, così come il sentiero di discesa che essendo nel bosco, con l’umidità e la presenza di foglie, potrebbe essere pericoloso. Prestare massima attenzione.