Chi pratica alpinismo, speleologia e arrampicata sicuramente si trova spesso a dover giuntare corde e cordini. Ma qual è il nodo migliore?
Esistono principalmente due nodi per effettuare una giunzione: il nodo doppio/triplo inglese e il nodo galleggiante.
DOPPIO INGLESE
E’ un nodo utile a formare un anello di cordino ed è anche utile per legare tra loro due corde (anche se poco consigliato e inoltre attualmente è poco usato per questa funzione). Lo si può usare anche con corde di diametro differente, anche se in questo caso consigliabile eseguire il triplo inglese (1 spira in più).
E’ costituito da due nodi legati attorno alla corda che tirano in direzioni opposte tra loro e creano un blocco. Può essere eseguito in due modi: combaciante (preferibile) e non combaciante.
Nell’esecuzione del nodo è importante lasciare almeno 5 cm in più alle estremità e infine tirare tutti i capi.
Su terreni con asperità e roccia è facile che si incastri se usato per giuntare due corde per la calata.
Anche se sottoposto a forti carichi il nodo si sciogli con discreta facilità.
GALLEGGIANTE
E’ un nodo molto facile da realizzare e si scioglie più facilmente del previsto, anche dopo essere stato sottoposto a carichi elevati. Deve essere costruito con corde dello stesso diametro e, nel caso eseguito con corde di diametro diverso, è consigliabile fare il galleggiante doppio. E’ il nodo per antonomasia usato per la giunzione di corde per la calata. Il suo pregio principale è quello di non incastrarsi sulla roccia e sui cambi di pendenza in quanto il nodo si gira e scorre sulla roccia senza incastrarsi.
La precauzione principale è quella in fase di realizzazione, qui è consigliato e opportuno lasciare almeno 40/50 cm di corda oltre il nodo. Dopo la realizzazione tirare accuratamente e singolarmente le quattro tratte di corda.