PATOLOGIE DA FREDDO IN MONTAGNA

Uno dei principali rischi in montagna è sicuramente l’esposizione a basse temperature. Anche prendendo tutte le precauzioni possibili, si potrebbe andare incontro all’ipotermia e in seguito, se non trattata, all’assideramento e al congelamento.

 

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La prima nostra difesa contro il freddo in montagna è sicuramente l’abbigliamento. In montagna avere un abbigliamento adeguato e opportuno alla circostanza può fare la differenza. Quando il nostro organismo è esposto al freddo e la temperatura corporea scende sotto i 37 °C, si mette in moto un funzionamento che consiste nel non riscaldare le parti periferiche del corpo per mantenere tutto il calore sugli organi principali.

Per IPOTERMIA s’intende la diminuzione della temperatura corporea al disotto dei 35°C. Tale condizione, assolutamente reversibile e recuperabile, può precipitare fino all’assideramento, che si verifica quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 24-26°C; in questo caso la funzionalità del centro respiratorio viene irreversibilmente compromessa e non vi è alcuna possibilità di recupero. L’ipotermia può di solito verificarsi quando si trascorre la notte all’aperto senza un adeguato bivacco. Si manifesta con brividi e movimenti scoordinati. Se non si interviene in modo adeguato, la situazione potrebbe aggravarsi. Nel caso in cui si venga colpiti da ipotermia, la prima cosa da fare è allertare subito i soccorsi. In seguito cercate di togliere innanzitutto gli indumenti bagnati, coprire bene le parti esposte, isolare la persona dal terreno e bere liquidi caldi e zuccherati (se la persona è cosciente), tutto questo per cercare di evitare ulteriore perdita di calore. Da evitare assolutamente alcol, tabacco e caffè.

Quando si è in condizione ipotermica, bisogna stare attenti a tutto ciò che ne deriva. Una cosa importante può essere IL CONGELAMENTO.

 

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Il congelamento è invece una lesione dell’organismo provocata dalla temperatura troppo rigida che fa perdere la sensibilità della zona colpita. Nella maggior parte dei casi colpisce il naso, le orecchie, le guance, il mento, le dita delle mani e quelle dei piedi. Il congelamento può provocare lesioni permanenti all’organismo e, nei casi più gravi, può condurre all’amputazione.
Qualora un vostro compagno venga colpito da congelamento, adottate alcune regole: allertate subito i soccorsi, portate la vittima in un ambiente chiuso e riscaldatelo, immergete la zona colpita in acqua tiepida (NON CALDA), non strofinate la parte colpita e rimuovete gli indumenti bagnati.
Se l’ipotermia e il congelamento non vengono trattati in modo rapido e opportuno, potrebbe insorgere L’ASSIDERAMENTO.

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Consiste nel raffreddamento di tutto il corpo (sotto i 35°C) dovuto all’esposizione prolungata del corpo a basse temperature. Vi è diminuzione della temperatura corporea (3°C ogni ora), da cui deriva una progressiva e marcata riduzione delle funzioni vitali. Se l’esposizione al freddo continua e la temperatura corporea scende al di sotto dei 30°C, si verifica uno stato di incoscienza e le funzioni vitali sono estremamente rallentate, che via via peggiorano fino alla completa assenza e all’arresto cardiaco.
Nel caso colpiti da assideramento, recatevi il prima possibile in ospedale, nel frattempo prestate le prime cure all’infortunato, che sono le stesse elencate per quanto riguarda l’ipotermia e il congelamento.